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L’acqua in bottiglia

Infine, l’acqua non viene soltanto incanalata, ma anche imbottigliata e venduta come prodotto di mercato, proprio come i tanti beni di consumo che contribuisce a produrre.

La privatizzazione delle acque sorgive e il mercato dell’acqua in bottiglia, oggi sempre più diffuso nei paesi del Nord come in quelli del Sud del mondo, rappresentano un’altra via di appropriazione da parte di pochi attori, le multinazionali dell’acqua, di un bene comune globale.

A cura di Alice Benessia, Maria Bucci, Simone Contu, Vincenzo Guarnieri.


 
  • democrazia 2.0 Val Pellice - Bricherasio (Luca) ha scritto:
    15 febbraio 2010 alle 11:45

    Si sente spesso dire che l’acqua si sta esaurendo. In realtà questo non è vero, vi è un ciclo perpetuo dell’acqua. La quantità d’acqua presente sul pianeta rimarrà la stessa anche nei prossimi secoli. A mio avviso i problemi sono 1)inquinamento dell’acqua 2)localizzazione geografica dell’acqua. 2)Energie spese per il trasporto dell’acqua e rifiuti ad esso connesso 3)Privatizzazione dell’acqua.
    A nostro avviso sarebbe importante che i comuni si adoperassero per installare distributori d’acqua che limiterebbero l’uso di contenitori sopratutto di plastica, vi sarebbe anche il vantaggio di costi minori per l’utenza.
    Non bisogna poi dimenticarsi di tutte le fontane dei paesi di montagna, che “offrono” gratuitamente acqua di qualità eccezionale. In questi paesi non ha davvero senso comprare l’acqua in bottiglia, inoltre i turisti del week-end dovrebbero approfittare per fare rifornimento in queste fontane. Meno sprechi, meno rifiuti e meno spese.



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