Da queste considerazioni si comprende la necessità, non più rimandabile, di riconsiderare i criteri su cui si fonda l’attuale sfruttamento delle acque, su scala globale e locale, dal singolo cittadino alla società nel suo complesso.
È di Vandana Shiva, fisica e attivista indiana, l’enunciazione dei nove principi della democrazia dell’acqua, che riportiamo qui di seguito come piattaforma di dialogo e come auspicio1.
1. L’acqua è un dono della natura.
Noi riceviamo l’acqua gratuitamente dalla natura. E’ nostro dovere nei confronti della natura usare questo dono secondo le nostre esigenze di sostentamento, mantenerlo pulito e in quantità adeguata. Le deviazioni che creano regioni aride o allagate violano il principio della democrazia ecologica.
2. L’acqua è essenziale alla vita.
L’acqua è la fonte della vita per tutte le specie. Tutte le specie e tutti gli ecosistemi hanno il diritto alla loro quota di acqua sul pianeta.
3. La vita è interconnessa mediante l’acqua.
L’acqua connette tutti gli esseri umani e ogni parte del pianeta attraverso il suo ciclo. Noi tutti abbiamo il dovere di assicurare che le nostre azioni non provochino danni ad altre specie e ad altre persone.
4. L’acqua dev’essere gratuita per le esigenze di sostentamento.
Poiché la natura ci concede l’uso gratuito dell’acqua, comprarla e venderla per ricavarne profitto viola il
nostro insito diritto al dono della natura e sottrae ai poveri i loro diritti umani.
5. L’acqua è limitata ed è soggetta a esaurimento.
L’acqua è limitata e può esaurirsi se usata in maniera non sostenibile. Nell’uso non sostenibile rientra il prelevarne dall’ecosistema più di quanto la natura possa rifonderne (non – sostenibilità ecologica) e il consumarne più della propria legittima quota ai danni del diritto degli altri a una giusta parte (non – sostenibilità sociale).
6. L’acqua deve essere conservata.
Ognuno ha il dovere di conservare l’acqua e usarla in maniera sostenibile, entro limiti ecologici ed equi.
7. L’acqua è un bene comune.
L’acqua non è un’invenzione umana. Non può essere confinata e non ha confini. E’ per natura un bene comune. Non può essere posseduta come proprietà privata e venduta come merce.
8. Nessuno ha il diritto di distruggerla.
Nessuno ha il diritto di impiegare in eccesso, abusare, sprecare o inquinare i sistemi di circolazione dell’acqua. I permessi di inquinamento commerciabili violano il principio dell’uso equo e sostenibile.
9. L’acqua non è sostituibile.
L’acqua è intrinsecamente diversa da altre risorse e prodotti. Non può essere trattata come una merce.
A cura di Alice Benessia, Maria Bucci, Simone Contu, Vincenzo Guarnieri.