In questo scenario complessivo, oggi il 20% delle persone sulla Terra non ha accesso all’acqua potabile, il 40% soffre di carenza idrica.
Secondo alcune stime, nel 2050 nel peggiore dei casi 7 miliardi di persone soffriranno di mancanza d’acqua, nel migliore saranno 2 miliardi1.
I movimenti locali di resistenza alla privatizzazione, alla canalizzazione e allo sfruttamento diretto e indiretto dell’acqua si sono moltiplicati nel mondo negli ultimi anni, si avvalgono oggi di molte risorse e modalità di aggregazione a livello globale2, e si organizzano in forme sempre più strutturate attorno al principio fondamentale dell’acqua come bene comune planetario, ovvero come diritto fondamentale globale3.
A cura di Alice Benessia, Maria Bucci, Simone Contu, Vincenzo Guarnieri.