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Lo sviluppo: contraddizioni e controversie

Occorre da subito soffermarsi sul controverso concetto di sviluppo, costituente sempre più una terminologia contraddittoria e antitetica.

Spesso si trascura, o meglio non si considera nell’esatta maniera, il dover far fronte alla limitatezza delle risorse a nostra disposizione, confidando in una illimitata loro rigenerazione o riponendo molte speranze nell’evoluzione tecnologica come possibile sostituta o risolutrice di problemi di questo tipo.

In particolare, la differenza che non sempre viene messa in luce fra il concetto di sviluppo e quello di crescita è che, nel primo caso, s’intende un processo che comporti cambiamenti di tipo quantitativo ma anche, e soprattutto, di tipo qualitativo, mentre nel termine crescita le trasformazioni di tipo qualitativo non sono di precipua importanza. Per questa ragione, anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale, occorre stare molto attenti nel sostenere un tipo di sviluppo che trascuri quest’aspetto fondamentale. I primi veri cambiamenti di pensiero riguardo queste tematiche avvengono negli anni ’60, per poi trovare sfogo in correnti di pensiero che, in modo sempre più deciso, si affermano dal termine degli anni ’80 con le prime definizioni di sviluppo sostenibile ad opera della Commissione Brundtland.


A cura di Alice Benessia, Maria Bucci, Simone Contu, Vincenzo Guarnieri.





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