In questa prospettiva la città può proporre degli scenari di speranza: nelle aree urbane l’economia di scala e le tecnologie disponibili offrono infatti l’opportunità di sviluppare strumenti, infrastrutture e politiche che consentano di adottare fonti di energia rinnovabile e di realizzare un uso più efficiente e consapevole delle risorse, garantendo accettabili livelli di vita ad una fascia sempre più ampia della popolazione mondiale. Si tratta quindi di progettare o riprogettare, nel caso di interventi su aree urbane esistenti, città capaci di rispondere positivamente alle dinamiche climatiche locali e di sfruttarle a proprio vantaggio per utilizzare al meglio le fonti idriche ed energetiche disponibili sul territorio riducendo al minimo gli sprechi, città quindi improntate al principio dell’efficienza e che fondano la propria strategia energetica sull’uso di energie rinnovabili.
Non è però sufficiente progettare le città secondo un disegno urbano e un sistema di infrastrutture efficienti, è necessario parallelamente operare un cambiamento culturale che responsabilizzi i cittadini e guidi i loro comportamenti verso il principio di conservazione delle risorse e di riduzione degli sprechi.
E’ necessario quindi incoraggiare e sostenere modi di produzione e modi di vita urbani differenti, che consumino meno risorse non rinnovabili e che immettano nell’atmosfera meno sostanze inquinanti.1
A cura di Alice Benessia, Maria Bucci, Simone Contu, Vincenzo Guarnieri.